- Produttori di tipicità
- Regolamenti in vigore
- Il Piano del Parco
Falesia che mostra una successione che comprende lo strato d'ignimbrite verde, tre colate orizzontali di ossidiana, separate da strati di pomice e tufo.
La "Cala della Pilàcca" rappresenta il bordo di una caldera (Figure 1, 2 e 3), tale caldera è stata denominata "La Vecchia" da Mahood e Hildreth (1983).
La Formazione di una caldera vulcanica è legata ad un'eruzione esplosiva che emette grandi quantità di magma in un tempo relativamente breve (Scandone & Giacomelli, 2004), provocando dunque il collasso di un settore dell'edificio vulcanico. La Caldera La Vecchia è datata 114.000 anni fa (Mahood e Hildreth, 1983).
Nella parte sommitale della stratificazione di "Cala della Polacca" è presente il Tufo Verde (principalmente di colore verde, ma in alcune zone presenta un colore grigio scuro/nero). L'eruzione del Tufo Verde (Orsi e Sheridan, 1984) è di 46.000 anni fa (Jordan et al., 2018). Tutti gli strati superiori al Tufo Verde appartengono ad eventi geologici "Post-Tufo Verde (cioè con età inferiori a 46.000 anni fa), mentre tutti gli strati sottostanti al Tufo Verde appartengono ad eventi geologici "Pre-Tufo Verde" (cioè con età superiori a 46.000 anni fa), Figura 4.
In un'area della stratificazione "Pre-Tufo Verde" sono presenti strati d'ossidiana (di colore nero), interrotti da un accumulo di pomici ben saldato (di colore giallo), (Figure 4 e 5). L'ossidiana è un vetro vulcanico, che si forma durante il raffreddamento rapido di lave viscose particolarmente ricche di silicio (SiO2 > 65%).
Nella stratificazione a contatto con il mare (Figure 4 e 5) è presente del materiale vulcanico che fuoriuscì in prossimità del mare. Nelle principali fratture di questo materiale vulcanico, si sono generate delle grotte (Figure 4, 5 e 6). La genesi di queste grotte è principalmente dovuta dall'azione erosiva delle onde del mare, del vento e dell'aloclastismo.
Maggiori dettagli: (mappa)
Conservazione: Media
Come raggiungere il sito: Come raggiungere il sito: Il sito si raggiunge unicamente via mare, tramite la barca. Si ricorda, che essendo un'area di dissesto del P.A.I. bisogna rimanere alla dovuta distanza seguendo le direttive emanate dalla vigente ordinanza della Capitaneria di Porto locale.
Bibliografia:
Jordan N. J., Rotolo S. G., Williams R., Speranza F., McIntosh W. C., Branney M. J., Scaillet S. (2018). Explosive eruptive history of Pantelleria, Italy: Repeated caldera collapse and ignimbrite emplacement at a peralkaline volcano. "Journal of Volcanology and Geothermal Research" Volume 349, 1 January 2018, Pages 47-73.
Mahood, G.A. e Hildreth, W., 1983. Nested calderas and trapdoor uplift at Pantelleria, Strait of Sicily. Geology 11, 722-726.
Orsi, G. e Sheridan, M.F., (1984). The Green Tuff of Pantelleria: rheoignimbrite or rheomorphic Fall. Bulletin Volcanologique 47, 611-626.
Scandone & Giacomelli (2004). "Vulcanologia - Principi fisici e metodi d'indagine". Liguori Editore, pp. 431.